Requiem for a Dream - NUOVA VERSIONE, LuciferxKyrie - NC17

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CryForTheMoon
view post Posted on 25/6/2010, 22:06




Requiem for a Dream





Io non sono umano.
La mia natura è divina: sono nato dall’alito del Creatore, il mio corpo è stato plasmato con la luce delle stelle e l’argento delle comete, la mia vita è senza fine, esisterò fino alla fine del Tempo.
Sono uno dei Suoi servi, quello di cui si fida ciecamente e al quale affida gli incarichi più difficili ed onerosi. La lama d’argento del mio pugnale è al suo servizio: è sempre affilata e ben lucidata, in qualunque momento potrei essere chiamato a svolgere il mio ruolo di angelo sterminatore.
Io sono Kyrie, l’assassino.
Ho eseguito alla lettera ogni suo comando, mi sono sporcato le mani di sangue e ho raccolto le maledizioni degli uomini. Ho tagliato gole nelle notti più oscure e seppellito nella nuda terra regine con i loro figli. Persino gli dei e la loro stirpe incantata mi temono e fuggono al mio cospetto. La via è sempre deserta al mio passaggio, sono temuto più della Morte stessa perché io non ho pietà di nessuno e non verso lacrime per le mie vittime.
E nessuno le verserà per me.
Sono solo io a piangere per me stesso, in quest’ora buia della mia esistenza.
Il mio Signore mi ha voltato le spalle, non ha più bisogno dei miei servigi. Gli uomini hanno imparato la lezione e chinato con timore il capo dinnanzi al Suo volere: sono diventato inutile e pericoloso.
Già, perché uno come me, con il passato insanguinato non può rimanere nel Cielo e recare turbamento ai miei fratelli e sorelle che vivono nella grazia della Luce.
La mia anima è stata bruciata da quella Luce, carbonizzata dal fulgore aureo dei Suoi occhi.
Nonostante la fedeltà che ho dimostrato ho perso il diritto di inginocchiarmi al Suo cospetto e di godere della Sua benevolenza. L’unico pagamento che ho ricevuto è stato l’esilio su questa terra. Abbandonato a me stesso, vago ramingo per le strade polverose di città deserte, in valli secche come ossa sbiancate dal sole, lungo fiumi di fango che portano al mare in tempesta.
Su questo promontorio riesco a vedere tutto quello che mi circonda: le onde impetuose che si infrangono sugli scogli, il cielo grigio e le nubi gravide di pioggia che corrono sospinte dal vento, le folgori che all’orizzonte penetrano nel mare come un’amante appassionato.
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La pioggia battente mi ha inzuppato fino alle ossa e si confonde con le mie lacrime.
Sono solo, completamente solo. Lontano dalla grazia dell’unico che abbia mai amato e per il quale ho sacrificato me stesso. Non so che fare, il mio corpo trema per il freddo pungente, le mie ali sono fradice e pesanti, l’abito che indosso si è incollato alla pelle e quasi mi impedisce ogni movimento. Sono veramente derelitto e la natura sembra voler infierire su di me con tutta la sua forza. Forse non mi merito altro, solo solitudine e sofferenza.

All’improvviso due braccia forti mi stringono contro un corpo vigoroso. Sento il calore di quel corpo propagarsi nelle mie membra e scacciare la fastidiosa sensazione di gelo che mi attanagliava le viscere.
Il fiato dolce della bocca che sfiora la mia guancia mi inebria al punto che mi abbandono alla sua presa, reclino il capo all’indietro, sul suo petto, lasciando che i capelli grondanti pioggia bagnino la pelle vellutata.
“Se vuoi, io ti amerò.”
Sono le uniche parole che lo sconosciuto mi rivolge, ma il suo invito è così fragrante di promesse che non posso fare a meno di accettare. Lo sento sussurrare alle mie orecchie parole che nessuno mi ha mai rivolto prima mentre il suo abbraccio avvolgente mi protegge dalla pioggia battente.
Quello che dice è rivolto solo a me e a nessuno è dato conoscere come sono stato sedotto.
Solo il fuoco che ha fatto divampare nella mia mente e nel mio cuore conosce l’origine del suo ardere. Nulla potrà spegnere la fiamma che brucia nelle mie viscere e che ha ridato senso alla mia esistenza.
Lentamente sento qualcosa cambiare nel suo abbraccio: è come se mi fossi rifugiato tra le fronde di un albero e questi mi riparasse con amore dalle intemperie. Non sento più piovere, né il vento spazzare con prepotenza la terra. Le mie ali sono di nuovo asciutte e l’abito che indossavo mi è stato sfilato con dolcezza, lasciandomi nudo di fronte allo sconosciuto. Provo vergogna. Nessuno mi ha mai guardato nel modo in cui lui mi sta osservando. I suoi occhi di nero cristallo vagano sognanti sul mio corpo, quasi accarezzandomi al loro passaggio. Sento la pelle avvampare e il cuore battere più velocemente nel mio petto, le guance arrossarsi come fragole mature al tocco delle sue dita.
Non so cosa mi sta accadendo, mai ho provato emozioni simili, sono completamente impreparato a questa nuova esperienza. Non ho mai conosciuto l’amore carnale ma il mio corpo sa come reagire alle sue carezze, la mia mente invece si è completamente svuotata di ogni pensiero coerente e lascia che queste nuove sensazioni la sommergano come l’onda del mare in tempesta.
Le sue labbra sanno di miele sulla mia bocca e la sua lingua è frutta matura mentre esplora avida ogni anfratto del mio essere. Il suo desiderio cresce al pari del mio, mi sta divorando ed io sono la sua preda inerme: ho combattuto contro gli esseri più potenti del creato ma di fronte a lui non posseggo armi. Mi arrendo al tocco sapiente delle sue mani e all’estasi che incendia ogni mio singolo nervo, il suo fallo è come una fiamma fredda che acquieta il tormento che avviluppa la mia anima inquieta. Grido il suo nome mentre il piacere mi avvolge nelle sue spire innalzandomi a vette che mai ho raggiunto in tutta la mia esistenza.
“Lucifer!”
Mi sveglio nel letto che condivido con il mio amante. Era solo un sogno, il mio sogno. Quello che mi accompagna tutte le notti e che mi fa rabbrividire sotto le lenzuola di seta.
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Sono passati secoli da quell’incontro e tante cose sono cambiate, ma il mio amore per lui è rimasto immutato. E’ stato il primo e sarà l’unico, non desidero nessun’altro all’infuori del mio Principe che giace addormentato accanto a me. Lo osservo mentre dorme: il suo viso è delicato come la porcellana più fine, le labbra sembrano i petali della rosa più rara ed i suoi occhi, che amo più di ogni altra cosa, sono puro cristallo di ossidiana. Vorrei accarezzarlo, sentire sotto le dita la morbidezza ed il calore della sua pelle di velluto ma so di non poterlo fare. Se i miei sentimenti sono sempre uguali, quelli di Lucifer si sono modificati col passare delle ere: sono sempre il suo preferito, dormo nel suo letto ma non sono l’unico, altri condividono con me le attenzioni del Principe e questo mi addolora e rattrista.
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Mi alzo a sedere, scostando malamente il lembo del lenzuolo ricamato finemente. Ho gli occhi pieni di lacrime, vorrei piangerle tutte in una volta in modo da non farmi vedere mai più da Lucifer in questo stato.
Possibile che non capisca quanto amore provo per lui? Possibile che tutte le sere questo sogno venga a farmi visita e mi getti nello sconforto? Sto soffrendo come un cane infilzato su una lancia che smania per un goccio d’acqua nella bocca arida, e dire che la fonte a cui voglio abbeverarmi è distesa sull’altro lato del letto. Ma non posso toccarlo. Mi è proibito disturbarlo, ma una volta non era così. Una volta trascorrevamo tutta la notte a fare l’amore e quando ci addormentavamo esausti, uno nelle braccia dell’altro, non c’erano proibizioni di sorta. Quante volte mi sono svegliato all’alba e ho amoreggiato con il suo corpo ancora assopito fino al momento in cui i suoi splendidi occhi mi cercavano affamati d’amore. Ora non più. Sono un oggetto, bello, decorativo, ma solo una cosa di carne e sangue da penetrare per trarne piacere.


Cerco di asciugarmi le lacrime col dorso della mano, oggi sono più depresso del solito eppure solo qualche ora fa, Lucifer mi ha amato furiosamente e mi ha fatto scoppiare il cuore per l’intensità del piacere che mi ha donato. Non riesco a fare a meno di sospirare e rabbrividire al pensiero di quanto abbiamo condiviso.
“Come mai sei sveglio? Di nuovo brutti sogni?” La voce improvvisa di Lucifer mi fa sobbalzare sul letto. Speravo tanto che non si svegliasse e non mi ponesse queste domande. Mi circonda con le sue forti braccia, costringendomi ad appoggiarmi al suo petto nudo.
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Stai piangendo, dovresti deciderti a dirmene il motivo, Kyrie. Potrei aiutarti, lo sai, vero?”
Ma come faccio a rivelargli che è proprio lui il motivo di questa mia angoscia. Il mio amore disperato mi sta distruggendo e il mio Principe nemmeno si accorge del dolore che colma il mio cuore. Non rispondo, ormai è abituato ai miei silenzi e non insiste.
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Prendo la sua mano e la porto all’inguine, voglio che mi dia di nuovo piacere, voglio sentire le sue dita accarezzarmi e appropriarsi del mio corpo. Lucifer sospira mentre accondiscende alla mia muta richiesta. Mi accarezza lentamente e bastano pochi e sapienti tocchi affinché il mio membro prenda vita e si inturgidisca nella sua mano.
“Ti ho appena toccato e hai già una reazione del genere.” Lucifer osserva la mia erezione che svetta vigorosa dall’inguine, la blandisce con cura, la stringe e rilascia seguendo una cadenza imprecisa in modo da non farmi abituare al ritmo. “Sembra quasi che prima tu non fossi rimasto soddisfatto…” aggiunge in un sussurro, lambendomi l’orecchio con la lingua.
Riesco a rispondergli solo con un gemito, ho la gola completamente secca e il respiro mi sibila tra i denti serrati. Non deve pensare di non aver appagato il mio corpo, anzi l’ha fatto ampiamente è che io ho bisogno di lui. Ne ho costantemente bisogno, in ogni istante della mia esistenza ma vorrei il suo cuore, la sua anima e non solo il suo fallo ardente. Non so che fare, lo amo disperatamente e il desiderio che provo per il mio Principe non può essere arginato in alcun modo.
Lucifer si è seduto più comodamente alle mie spalle, con una mano mi trattiene contro il suo petto mentre l’altra continua instancabile a toccarmi nel modo che più mi piace. Lui sa come farmi impazzire di piacere, forse è proprio in questo modo che mi dimostra il suo amore. Un amore fatto di carne e sangue e gemiti sommessi.
“Ho sognato… il nostro primo incontro…” mormoro tra un sospiro e l’altro, mentre sento arrivare le prime scosse di piacere.
“E’ questo che ti ha turbato?” Chiede Lucifer, sporgendosi in avanti oltre la mia spalla per guardarmi l’inguine.

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Sento i suoi occhi neri soffermarsi su quanto la sua mano stringe con voluttà.
Sorride vedendo quanto sono eccitato, rallenta i movimenti per osservare meglio la punta che sta diventando rosso scuro. Col pollice la accarezza soffermandosi sull’apice, sembra quasi che ascolti il rombo del sangue che scorre nelle mie vene e i rintocchi del mio cuore impazzito.

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“Non è quello che mi ha turbato… è dopo…” riesco a rispondergli dopo aver preso fiato. Ma il suo tocco me lo sta riportando via, non resisto quando sfiora in questo modo il mio punto più sensibile.
“Sei bagnato ma non abbastanza. Apri la bocca, non voglio farti male.” Lucifer porta due dita alle mie labbra, ignorando completamente quanto gli stavo dicendo. Lecco per bene le dita fino a quando sono completamente fradice, almeno ha dimostrato che un poco ci tiene a me.
Ritorna ad occuparsi della mia erezione ed è veramente un maestro in quest’arte. In pochi minuti mi porta all’apice del piacere, ancora poche carezze e finalmente avrò raggiunto il culmine.
Inaspettatamente Lucifer lascia la presa e rimane a guardarmi: osserva il mio petto che si solleva e si abbassa senza un ritmo preciso, osserva il mio viso, le labbra umide e il rivolo di saliva che scende sul mento.
“Fammi… venire…” lo supplico volgendo il capo verso di lui. Ormai sono al limite, ogni movimento e ogni pensiero è rallentato dalla soffocante sensazione dell’aspettativa.
“Cosa intendevi con dopo?” Lucifer si limita a pormi questa domanda e a giocherellare con la punta delle dita sulla mia erezione. Ogni tocco è tormento e delizia nello stesso tempo.
“Ti prego…” lo imploro cercando di darmi piacere da solo. Mi blocca le mani tenendomi per i polsi e la sua presa è ferrea, domani avrò dei segni neri a ricordo di questa notte.
“Non ti toccare, solo io posso farlo. Sono io il tuo padrone.” Sibila secco tenendomi prigioniero tra le sue braccia. “Credi che non sappia cosa ti turba? Voglio solo sentirlo da te. Ma tu sei ostinato e non vuoi rendermi partecipe dei tuoi pensieri. Tu credi davvero che non ti amo più? O che ti amo di meno?”
Nascondo il viso contro la sua spalla, non voglio sentire quelle parole.
Lucifer mi lascia libero, ho paura che mi scacci dal suo letto e forse anche dalla sua vita. Invece si bagna con la saliva il palmo della mano e riprende quanto aveva interrotto poco prima, con ancora più foga.
“Io ti amo, Lucifer.” Bisbiglio contro la sua gola.
L’espressione del suo volto è divertita e allo stesso tempo meravigliata.
“Diresti qualunque cosa per questo.” Replica lui rallentando il massaggio.


“Ahhh… veloce, più veloce…” lo supplico di nuovo, contorcendomi tra le sue braccia. Non è come pensa, rinuncerei al sesso se questo volesse dire ottenere il suo amore. Lascerei che i miei lombi seccassero come acini d’uva appassita, pur di avere l’amore del mio Principe, solo amore. Mi basterebbe. Mi accorgo che Lucifer mi sta osservando e lo sguardo nei suoi occhi è indecifrabile.
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“Questa è l’espressione che mi piace.” Mormora accarezzandomi la guancia, soffermandosi con l’indice sulle mie labbra. “Sei mio ed io sono il tuo padrone.”
“Ti diverti, vero?” Chiedo con un filo di voce. Il mio corpo è al limite: non è più piacere quello che provo ma si sta trasformando in sofferenza. “Sei veramente sadico.”
Lucifer ride, una risata cristallina, anche i suoi occhi sorridono scacciando l’espressione cupa che aveva assunto poco prima.

Non dice più nulla ma le sue mani sono di nuovo su di me e bastano poche sapienti carezze per ottenere quello che ho tanto desiderato. Vengo tra le sue dita, ricoprendole con il mio seme spumoso e lui sembra contento del risultato ottenuto.
Mi stringe in un abbraccio che mi toglie il fiato. “Le cose mutano con lo trascorrere del tempo, l’amore può cambiare, sembrare meno forte.” Le sue labbra sfiorano dolcemente la mia guancia. “Anche io ti amo, Kyrie. Forse in modo differente ma per me rimarrai per sempre il mio angelo cremisi.”





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Edited by CryForTheMoon - 27/9/2010, 22:32
 
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LeØn F. Kenned¥
view post Posted on 28/9/2010, 19:47




Bella la storia di Kyrie, un po' sfigato visto quello che gli tocca fare e come viene ripagato ma almeno ha avuto la fortuna di incontrare Lucifer.
Mi piace molto il modo in cui viene descritta la situazione, riesco a sentire l'emozione di Kyrie: sconforto, paura della solitudine, annullamento totale del proprio io nei confronti di Lucifer. Farebbe qualunque cosa pur di riottenere l'amore dei primi tempi, ma secondo me non lo ha mai perso, semplicemente Ky è troppo spaventato per accorgersi di essere ancora amato. Ma perchè ha così paura?
Mi piacciono molto anche i disegni specialmente quelli verso la fine del racconto. Quello delle mani è fantastico e quello grande dove si vede il viso di Kyrie di profilo mi dà una strana sensazione. Si sta facendo delle gran seghe mentali invece di godersi quella di Lucifer
Le ultime in fondo rendono l'idea, credimi!
CITAZIONE
“Questa è l’espressione che mi piace.”

Piace pure a me l'espressione di Ky, per non parlare dell'ultimissimo... ma sbaglio o si nota qualcosa sotto il lenzuolo? :firulì:
E poi tatuaggi, piercing, orecchini, bracciali, anelli... cavolo non ce l'avevi mai detto che questi due tipetti erano conciati accussì! Molto fessshion!
SPOILER (click to view)
Scusa mi è venuta la mania di dire fescion XD


Una pregunta: ma Lucifer usa le lenzuola ricamate?
 
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Cloud Stryfe
view post Posted on 1/10/2010, 13:49




Bei disegni, eh! Bella storia, pure!
Finalmente Kyrie ha deciso di svelare qualcosa di sè. Quand'è che ne sapremo di più? E ci farai sempre disegni del genere per accompagnare la storia?
Mi piace l'idea di vedere oltre che leggere.
Alcuni sono venuti veramente bene, intendo quelli dalle mani in poi.
Si vede che eri ispirata dalla situazione, Kyrie ha delle espressioni pazzesche e molto intense. Lucifer ha una bellissima espressione nel primo piano dell'occhio: è duro, quasi senza sentimento o perlomeno non prova amore in quel momento. Povero Ky, secondo me non se lo merita un trattamento del genere.

CITAZIONE
Una pregunta: ma Lucifer usa le lenzuola ricamate?

Ma che domande fai? Perchè tu le lenzuola come ce l'hai? XD
SPOILER (click to view)
Domanda stupida perche IO lo so già come sono :gnàgnàgnà:
 
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2 replies since 25/6/2010, 22:06   566 views
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